Estrogeni vs Statine in Menopausa: Quale Scegliere per Proteggere il Cuore?
- Dott. Federica Cavallini

- 7 days ago
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Le malattie cardiovascolari restano la prima causa di morte nelle donne, proprio come negli uomini. C’è però una differenza sostanziale: gli eventi cardiovascolari nelle donne arrivano in media dieci anni più tardi. Il motivo è che, durante l’età fertile, gli estrogeni offrono una protezione naturale al cuore e ai vasi sanguigni. Quando la menopausa arriva e i livelli di estrogeni precipitano, questa protezione si dissolve, aprendo la strada a un aumento del rischio di infarti e ictus.
Già nel 1996 una review pubblicata su Circulation si pose una domanda cruciale: per le donne in post-menopausa che vogliono proteggere il cuore, è meglio la terapia ormonale sostitutiva o le statine? Entrambe sembrano efficaci, ma in modo molto diverso.

Gli Estrogeni e il Cuore: una Protezione Multilivello
Gli estrogeni agiscono su più fronti. Innanzitutto, migliorano il profilo lipidico: riducono il colesterolo LDL — quello “cattivo” — e aumentano l’HDL, la frazione “buona” che aiuta a rimuovere il colesterolo dalle arterie. Inoltre, abbassano la lipoproteina(a), una particella considerata particolarmente pro-aterogena. Tuttavia, questi effetti sui lipidi non bastano a spiegare da soli la protezione cardiovascolare osservata nelle donne in età fertile.
Un altro meccanismo chiave è l’effetto vascolare. Gli estrogeni favoriscono la vasodilatazione, migliorando la funzione dell’endotelio — il sottile strato che riveste i vasi sanguigni — attraverso un aumento della produzione di ossido nitrico (NO). Questo gas, prodotto naturalmente dal nostro organismo, rilassa le arterie e migliora la circolazione, soprattutto durante l’attività fisica.
Gli estrogeni possiedono anche un’azione antiossidante. La loro struttura chimica, simile a quella della vitamina E, consente di proteggere le LDL dall’ossidazione, un passaggio fondamentale nella formazione della placca aterosclerotica. Non è un’azione diretta, ma mediata dal rilascio di sostanze antiossidanti dalle pareti dei vasi.
Infine, gli estrogeni modulano il sistema della coagulazione in senso protettivo, riducendo i livelli di fibrinogeno e dell’inibitore del plasminogeno (PAI-1), e aumentando l’attività dell’attivatore tissutale del plasminogeno (TPA). In altre parole, rendono il sangue leggermente più fluido e riducono la probabilità di formazione di trombi.
Quando la Terapia Ormonale Non È la Scelta Giusta
Naturalmente, non tutte le donne possono — o vogliono — assumere estrogeni.La terapia ormonale sostitutiva presenta alcuni limiti. A ciò si aggiunge la percezione del rischio: molte donne temono più il cancro al seno che l’infarto, anche se quest’ultimo resta statisticamente molto più probabile dopo la menopausa. Per questo motivo, per alcune donne le statine possono rappresentare un’alternativa più sicura e meglio tollerata.
Le Statine: l’Altra Faccia della Protezione Cardiovascolare
Le statine sono farmaci che inibiscono la produzione epatica di colesterolo. In questo modo, abbassano i livelli di LDL in modo più marcato rispetto agli estrogeni e aumentano anche l’HDL, seppur in misura minore.
Ma non agiscono solo sui lipidi. Anche le statine migliorano la funzione endoteliale, riducono la rigidità arteriosa e aumentano la vasodilatazione mediata dall’acetilcolina, con effetti benefici sulla pressione arteriosa e sulla perfusione dei tessuti.
Dal punto di vista antiossidante, riducono la suscettibilità delle LDL all’ossidazione e limitano la produzione di radicali liberi da parte dei macrofagi. Inoltre, alcune statine esercitano un effetto pro-fibrinolitico simile a quello degli estrogeni, riducendo il rischio di trombosi.
Due Strategie a Confronto
Se confrontiamo direttamente estrogeni e statine, vediamo che entrambi i trattamenti migliorano il profilo lipidico, la funzione endoteliale e la fibrinolisi, e condividono un’azione antiossidante. Le statine, però, lo fanno con una riduzione più marcata delle LDL . Gli estrogeni, d’altra parte, offrono vantaggi sistemici più ampi,
Le statine sono oggi la terapia di prima scelta per la prevenzione cardiovascolare nelle donne con ipercolesterolemia, aterosclerosi o rischio elevato, mentre gli estrogeni trovano indicazione principalmente nel trattamento dei sintomi menopausali o nella prevenzione dell’osteoporosi, ma possono diventare una importate terapia preventiva del rischio cardiovascolare.
Una Scelta da Personalizzare
Non esiste una risposta unica alla domanda “estrogeni o statine?”.La decisione dipende da molti fattori: la presenza di sintomi menopausali, la storia familiare di cancro, i valori lipidici, la pressione arteriosa, e naturalmente le preferenze personali.
Chi ha una menopausa sintomatica può beneficiare della terapia estrogenica. Chi invece presenta ipercolesterolemia, aterosclerosi o un rischio cardiovascolare elevato, trova nelle statine un’opzione più sicura ed efficace. E per chi ha una familiarità per tumori estrogeno-dipendenti, la terapia ormonale andrebbe evitata.
La medicina integrativa, come sempre, invita a guardare il quadro complessivo. Non esiste una terapia universale, ma un percorso personalizzato, basato su evidenze scientifiche, storia clinica e fisiologia individuale. Il cuore femminile, come ogni altro organo, merita un approccio su misura — che tenga conto non solo dei numeri del colesterolo, ma anche dell’equilibrio ormonale, del metabolismo e della qualità della vita.
📚 Fonte: Guetta V, Cannon RO. Cardiovascular effects of estrogen and lipid-lowering therapies in postmenopausal women. Circulation. 1996;93(10):1928–1937.



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