Vitamina C: Il Meccanismo Epigenetico che Riscrive il Codice della Tua Pelle
- Dott. Federica Cavallini

- Oct 19
- 4 min read
La vitamina C, o acido ascorbico, è probabilmente l’ingrediente skincare più studiato e utilizzato al mondo. Da decenni sappiamo che è un potente antiossidante, in grado di neutralizzare i radicali liberi, proteggere dal fotoinvecchiamento e schiarire le macchie.
Oggi però la scienza ha aggiunto un tassello in più: la vitamina C non si limita a proteggere la pelle, ma ne riscrive il codice genetico. Uno studio pubblicato sul Journal of Investigative Dermatology ha rivelato che l’acido ascorbico è capace di attivare geni coinvolti nella proliferazione cellulare attraverso un processo di demetilazione del DNA, con un effetto visibile sull’ispessimento dell’epidermide e sul rafforzamento della barriera cutanea. Non si tratta più di semplice protezione, ma di regolazione epigenetica.

Lo studio: come la vitamina C cambia l’espressione genica
Il lavoro, condotto dal gruppo del professor Akihito Ishigami del Tokyo Metropolitan Institute for Geriatrics and Gerontology, ha utilizzato un modello tridimensionale di epidermide umana, in grado di riprodurre fedelmente la struttura e la funzione della pelle reale.
Le colture cellulari sono state trattate con vitamina C a concentrazioni di 0.1 e 1.0 mM, equivalenti ai livelli che raggiungono fisiologicamente la cute attraverso il circolo sanguigno. Dopo quattordici giorni di trattamento, l’epidermide trattata con vitamina C risultava visibilmente più spessa, in particolare negli strati basale e spinoso, con un aumento significativo delle cellule Ki-67 positive, un marcatore di proliferazione cellulare attiva.
L’analisi genomica ha evidenziato oltre diecimila regioni del DNA ipometilate, ovvero “riattivate”, e dodici geni chiave legati alla proliferazione cellulare mostrano un’espressione aumentata. Questi risultati confermano che la vitamina C agisce direttamente a livello epigenetico, modulando la capacità delle cellule epidermiche di replicarsi e differenziarsi.
Gli effetti sulla pelle
Con l’età, l’epidermide tende ad assottigliarsi, fenomeno noto come atrofia epidermica. Una pelle più sottile è più fragile, perde più facilmente idratazione, mostra capillari e discromie in superficie ed è meno capace di proteggersi dagli agenti esterni.
La vitamina C contrasta questo processo stimolando la proliferazione dei cheratinociti, le cellule che costituiscono l’epidermide, favorendo un ispessimento fisiologico e una barriera cutanea più efficiente. Una pelle più spessa è anche una pelle più resistente, meno soggetta a irritazioni e con una migliore capacità di trattenere acqua e nutrienti.
Parallelamente, la vitamina C attiva pathway genetici coinvolti nella riparazione tissutale e nella differenziazione cellulare, promuovendo un rinnovamento epidermico più ordinato ed efficace. Non si tratta quindi di un semplice effetto cosmetico, ma di una vera e propria rigenerazione programmata a livello molecolare.
Infine, l’azione epigenetica si somma alla ben nota attività antiossidante: la vitamina C continua a neutralizzare i radicali liberi, proteggere il DNA dal danno ossidativo, inibire la melanogenesi (schiarendo le macchie) e stimolare la sintesi di collagene, migliorando al contempo densità e compattezza dermica.

Vitamina C orale e topica: quale scegliere
L’integrazione orale di vitamina C è sicura, ben tollerata ed economica, ma solo una piccola parte della quantità assunta arriva effettivamente alla pelle, poiché la maggior parte viene utilizzata da altri tessuti. Per ottenere un effetto cutaneo significativo, le dosi efficaci si collocano tra i 200 e i 500 mg al giorno.
L’applicazione topica, invece, consente di raggiungere concentrazioni molto più elevate direttamente a livello epidermico, ma presenta il limite dell’instabilità: la vitamina C si ossida facilmente e può risultare irritante se formulata male.
L’approccio migliore è combinare le due vie: integrare la vitamina C per via orale e applicarla localmente in forma di siero o crema, scegliendo formulazioni stabili e con concentrazioni comprese tra il 10 e il 20%.
Come scegliere e utilizzare la vitamina C topica
L’acido L-ascorbico è la forma pura e più studiata della vitamina C. È estremamente efficace, ma instabile e leggermente irritante per via del pH acido necessario alla penetrazione cutanea. Per le pelli sensibili, esistono derivati più stabili e ben tollerati come il Magnesium Ascorbyl Phosphate (MAP) o il Sodium Ascorbyl Phosphate (SAP), efficaci anche nelle pelli acneiche.
Le concentrazioni ideali variano dal 5 al 10% per pelli sensibili, fino al 20% per pelli normali o resistenti. Le formulazioni migliori includono cofattori antiossidanti come acido ferulico e vitamina E, che stabilizzano l’acido ascorbico e ne potenziano l’efficacia.
La vitamina C va applicata al mattino, dopo la detersione e prima della crema idratante, sempre seguita da una protezione solare ad ampio spettro. L’uso regolare, quotidiano e costante per almeno otto-dodici settimane, è essenziale per osservare i risultati.
La sinergia con i retinoidi
Un altro aspetto interessante è la complementarità tra vitamina C e retinoidi. Usata al mattino insieme alla protezione solare, la vitamina C protegge e stimola la proliferazione cellulare; i retinoidi, applicati la sera, promuovono il turnover epidermico e la sintesi di collagene. Entrambi agiscono a livello genetico, ma su vie differenti e sinergiche, contribuendo a una pelle più giovane, spessa e compatta.
Oltre il collagene: la vitamina C come regolatore genetico
Sapevamo già che la vitamina C è un cofattore indispensabile per la sintesi del collagene, ma le nuove evidenze mostrano che va oltre: attiva geni della proliferazione epidermica, ispessisce la pelle, rafforza la barriera cutanea e protegge le strutture dermiche dalla degradazione ossidativa.
Il risultato è una pelle più densa, più resistente e con una migliore capacità di autoriparazione.
Conclusioni
Questo studio cambia radicalmente la narrativa sulla vitamina C. Non è solo un antiossidante, un illuminante o un booster di collagene, ma un vero e proprio regolatore epigenetico capace di riattivare i geni della proliferazione e della rigenerazione cutanea.
Attraverso la demetilazione del DNA mediata dagli enzimi TET, la vitamina C riaccende la memoria biologica della pelle e ne ripristina la capacità naturale di rigenerarsi. È, a tutti gli effetti, un ingrediente che non si limita a prevenire i danni, ma a riscrivere la giovinezza cellulare.
Riferimenti bibliografici
Ishigami A, et al. Vitamin C promotes epidermal thickening through TET-mediated DNA demethylation in a 3D human epidermal equivalent model. J Invest Dermatol. 2025.
Pullar JM, et al. The roles of vitamin C in skin health. Nutrients. 2017.
Telang PS. Vitamin C in dermatology. Indian Dermatol Online J. 2013.
Al-Niaimi F, Chiang NYZ. Topical vitamin C and the skin: mechanisms of action and clinical applications. J Clin Aesthet Dermatol. 2017.



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